Elemento perequativo: cos’è e quando viene applicato?

Elemento perequativo: cos’è e quando viene applicato?

Gennaio 12, 2021 Off Di Redazione

L’elemento perequativo della retribuzione è presente all’interno delle buste paga di varie categorie di lavoratori, tra i quali quelli che operano nel settore pubblico e i metalmeccanici. Bisogna considerare, che l’elemento perequativo è un indice che serve a identificare sia il livello d’inquadramento sia di anzianità.

La voce economica presente sulla busta paga viene introdotta anche da alcuni contratti collettivi sia nel settore pubblico o privato e permette di sostenere le retribuzioni nel caso in cui: aziende che non vengono interessate dalla contrattazione di II livello, e per i lavoratori che non godono d’importi aggiuntivi quali premi, superminimo ecc…

Ma vediamo nello specifico come funziona la formula perequativa nel settore pubblico e privato, e quando viene applicata.

Come funziona l’elemento perequativo nel settore privato

 

Nel settore privato l’elemento perequativo, come ad esempio nel contratto CCNL dei Metalmeccanici, è stato introdotto in forma di “una tantum” inizialmente. Solo nel 2008 è stato introdotto in qualità di elemento salariale annuale.

Questo elemento è soggetto sia alle trattenute fiscali sia alla contribuzione previdenziale. Il criterio d’erogazione e maturazione che è stato fissato nel CCNL delle aziende private sottolinea come questo spetti ai lavoratori che sono in forza a partire dal 1 gennaio dell’anno nelle aziende che non hanno un sistema di contrattazione di II livello che riguardino il premio di risultato o altri riconoscimento.

Per riconoscere l’elemento perequativo dunque non bisogna aver accesso ad altre forme quali premi, elementi retributivi che abbiamo un superminimo inferiore ai 485 euro.

Il valore fisso all’interno del contratto annuale dell’elemento perequativo è stabilito ad oggi a una somma di 485 euro. Se il lavoro si risolvesse prima dell’erogazione di quest’elemento, questa avverrà comunque in anticipo e accorpata alle competenze di fine rapporto a seconda del servizio reso.

In ogni caso, per vedere se si ha diritto o meno all’elemento perequativo bisogna far riferimento al proprio CCNL.

 

Come funziona l’elemento perequativo nel settore pubblico

 

L’elemento perequativo nel settore pubblico è stato previsto dal CCNL a partire dal triennio 2016-2018 e poi prorogato anche per il 2019. L’elemento perequativo è stato prorogato con la Legge di Bilancio del 2019. Questo per quanto riguarda i dipendenti pubblici si presenta imponibili ai fini pensionistici, come definito dalla circolare dell’Inps in merito.

 

Inoltre, definisce che è imponibile anche ai fini della determinazione nel campo della Gestione Unitaria per le prestazioni sociali e creditizie. L’elemento perequativo non rientra nel campo della retribuzione virtuale d’assumere in qualità di riferimento in caso di malattia. In questo caso, dunque, non dev’essere computato all’interno del calcolo della contribuzione di tipo figurativo, oppure in ipotesi d’assenza del servizio, retribuzione ridotta o nulla.

Elemento perequativo è influenza ai fini pensionistici

 

L’elemento perequativo dal punto di vista meramente tecnico è un elemento provvisorio e temporaneo che non può andare a incidere sulla quota A della pensione. Essendo però imponibile, come definito dall’Inps, a livello contributivo, incide di conseguenza sul calcolo della retribuzione media della pensione ossia la quota B.

Lo stesso vale anche infine, per la quota C della pensione ossia per quella contributiva. Dunque, l’elemento perequativo vale per accumulo di montante contributivo che serve per la quota C ai fini pensionistici.

Quindi questo elemento anche se imponibile, ha valore per lo più a livello contributivo, incide molto meno invece sul calcolo della retribuzione ai fini pensionistici e non ha alcun valore per la quota principale, in quanto elemento provvisorio.

Per quanto riguarda invece il TFS e il TFR, ossia sulle buonuscite, l’elemento perequativo non può essere utile ai suoi fini. Questo perché all’interno delle voci che sono utili al calcolo del TFS o del TFR spettante, non compare quella dell’elemento perequativo.