Come farsi valutare l’argento antico
Giugno 16, 2019Chiunque ha almeno un oggetto in casa in argento antico, che sia un monile o più semplicemente un vassoio, una zuccheriera o delle posate. Al di là del rapporto affettivo insito in quegli oggetti ereditati dalle nonna, spesso ci domandiamo quanto davvero valga e quindi se esiste un modo per poterne ricavare qualcosa. Sicuramente nei negozi di antiquariato o di compro argento questi nostri averi possono essere valutati. Ma su quali basi? Scopriamolo insieme.
L’aspetto estetico e lo stile dell’argento
Tra i primi requisiti atti a determinare il valore dell’argento antico c’è sicuramente la lavorazione. Trattasi cioè del modo in cui l’oggetto è stato ideato, e delle abilità impiegate. Ovviamente dopo la lavorazione si mette anche lo stile, che scaturisce appunto dalle abilità con cui l’oggetto ha preso forma.
A questo punto si passa alle dimensioni, che per quanto a volte considerate in modo parziale hanno la loro importanza. Resta comunque il fatto che una piccola zuccheriera lavorata bene potrebbe avere un valore più alto di un grosso candelabro dal semplice aspetto.
Un occhio alle condizioni
Dopo aver osservato dimensioni e lavorazione si passa allo status dell’oggetto. Quali sono le sue reali condizioni? Una cornice tutta usurata o riparata di continuo avrà un valore meno desiderabile di un altro qualunque oggetto ben tenuto.
Tutti gli elementi alterati o sostituiti, o incollati, faranno perdere al pezzo in argento molto ma molto valore. Stessa cosa vale per le incisioni: vendere qualcosa che ha le cifre personali fa abbassare il livello del valore. Tuttavia, se l’incisione concerne il periodo o la provenienza, può testarne l’autenticità e quindi far lievitare il prezzo.
Da quanto tempo esiste?
Il periodo, gli anni di esistenza dell’argento antico influenzano molto gli esperti che effettuano la valutazione. Considerando magari un pezzo raro, di vecchia data, quasi unico, che un collezionista pagherebbe a peso d’oro, il valore della valutazione potrebbe giungere a cifre da capogiro.
Resta il fatto che ogni oggetto è cosa a sé. Può darsi anche che sia antico e bello da tenere, ma magari è ancora molto facile reperirlo in giro, per cui l’epoca di provenienza non sarebbe in tal caso un requisito schiacciante. Viceversa ci può essere un oggetto ormai rarissimo e ricercato che ci potrebbe portare un bel guadagno.
La provenienza dell’argento
E veniamo ora alla provenienza. Come ogni cosa al mondo anche gli oggetti in argento hanno la loro storia da raccontare. Si tratta di una storia che attesta le proprietà stesse dell’oggetto, le sue origini, gli anni di vita e l’utilizzo che un tempo se ne faceva.
È questo dunque un altro fattore che, considerato nel verso giusto e nel modo corretto di interpretare la storia, può solo venire in nostro aiuto.
Facciamo un esempio, agli inizi del ‘700 era in auge il lavoro di un argentiere francese, tale Thomas Germain, il quale tra le tante cose aveva modellato una zuppiera in argento da portare al re di Francia, Luigi XV. Questa zuppiera, che era annoverata nella collezione di George Ortiz, è stata venduta dopo due secoli all’asta (precisamente nel 1996) ad un privato che l’ha pagata più di otto milioni di euro.
Questa non è che la prova dell’importanza di periodo storico e provenienza dell’oggetto. Chissà, magari in casa non abbiamo un oggetto tanto prezioso, ma potremo sicuramente ricavarci una cifra modesta.
L’importanza del produttore
Anche chi ha lavorato, o più nel dettaglio il produttore, rappresenta un valore aggiunto per determinare il prezzo del nostro argento antico. Di solito i produttori più noti sono quelli associati ad oggetti di alta qualità. Per cui i collezionisti vanno proprio alla ricerca di questi oggetti dal valore superiore.
Chi ama questi oggetti sa bene quali sono i nomi clou del settore, per cui va in cerca nei negozi o alle aste di determinati pezzi dal costo anche esoso.