Cosa sono i cibi termogenici

Cosa sono i cibi termogenici

Marzo 16, 2022 Off Di Redazione

Negli ultimi anni, si parla sempre di più di cibi termogenici, il tutto sull’onda di una maggior attenzione all’alimentazione sana. Cosa sono di preciso? Se ti interessa scoprire qualcosa di più in merito, non devi fare altro che proseguire nella lettura delle prossime righe di questo articolo.

Alimenti termogenici: ecco cosa sapere

Per dovere di precisione, è necessario ricordare che tutti i cibi che portiamo in tavola hanno peculiarità termogeniche. Ciò implica che, nel momento in cui vengono ingeriti, necessitano, da parte del corpo, di un consumo di energia. Sotto a questo ampio capello è possibile includere alcuni alimenti che, rispetto agli altri, richiedono una maggior quantità di energia perché si concretizzi l’assimilazione. Questo permette, di riflesso, di innescare un processo di smaltimento delle calorie vantaggioso dal punto di vista della forma fisica.

Quali sono i cibi che possono essere inclusi nella seconda categoria nominata? Senza dubbio il peperoncino. In questo caso, bisogna dire grazie alla capsaicina. Questo composto organico è il motivo per cui l’alimento poco fa citato si contraddistingue per il suo inconfondibile sapore piccante.

Dati scientifici alla mano, il principio attivo aiuta tantissimo a dare un boost al metabolismo. Per assumerlo si possono prendere in considerazione diverse alternative, dal peperoncino fresco, non sempre reperibile, a integratori naturali come Reduslim, caratterizzati dalla presenza di altri ingredienti preziosi per la forma fisica (di Reduslim prezzo e delle opinioni di chi lo ha utilizzato si parla tantissimo sul web in quanto il prodotto è di altissima qualità).

L’elenco dei cibi termogenici non finisce certo qui! Dopo aver giustamente citato il peperoncino ci focalizziamo su una classe di nutrienti spesso chiamata in causa quando si discute di alimentazione sana. Di cosa stiamo parlando di preciso? Degli acidi grassi polinsaturi e monoinsaturi. Quando li si chiama in causa, si tende spesso a riferirsi alla loro efficacia antiossidante e antinfiammatoria.

Tutto vero, ma c’è molto di più. Da non trascurare, infatti, è la loro capacità di favorire l’utilizzo, da parte dell’organismo, delle scorte di grasso. Entrando nel vivo di questo beneficio ricordiamo che le sopra citate tipologie di lipidi sono in grado di aumentare la sensibilità all’insulina. Questo implica la riduzione della sintesi da parte del corpo e l’innescarsi dei processi lipolitici, ossia di scissione delle cellule di grasso. Il risultato? Se fonti di acidi grassi come l’olio d’oliva, le mandorle, le noci e il salmone – giusto per citare alcune delle numerose alternative – sono associate a una dieta globale equilibrata e a un focus sull’attività fisica, si ha a che fare con un dimagrimento sano.

Termogenici con caffeina: quali sono?

Una parentesi doverosa da chiamare in causa quando si parla di cibi termogenici riguarda gli alimenti caratterizzati dalla presenza di caffeina. Dal caffè classico, al tè verde fino al guaranà, c’è davvero l’imbarazzo della scelta.

Cosa dice la scienza in merito? Per rispondere a questa domanda ci focalizziamo in particolare sulla seconda bevanda tra quelle sopra citate e chiamiamo in causa un articolo uscito nel 2006 e frutto del lavoro di un team di esperti attivo presso l’Accademia Cinese delle Scienze di Guangzhou (Cina).

Gli studiosi in questione, dopo aver esaminato diverse testimonianze di letteratura medica, hanno posto l’accento sul fatto che, grazie all’assunzione di estratto di tè verde, è possibile apprezzare – al netto della già citata attenzione alla dieta equilibrata e all’attività fisica – una maggior perdita di peso indotta dalla termogenesi. Questo effetto è dovuto alla presenza di epigallocatechina gallato. Con il termine tecnico appena chiamato in causa si inquadra un polifenolo presente nel tè. Oltre all’efficacia termogenica, tra le sue proprietà è possibile includere i benefici antiossidanti. Da non dimenticare sono anche i benefici cardiovascolari e la capacità di prevenire la formazione di coaguli.