Bruxismo: cos’è, come riconoscerlo, sintomi e conseguenze

Bruxismo: cos’è, come riconoscerlo, sintomi e conseguenze

Agosto 22, 2018 Off Di Redazione

Per molte patologie e disturbi, a livello medico e scientifico, i fattori eziologici, ovvero le cause, non sono noti. Tra questi disturbi rientra pure il bruxismo, che non è altro che quel fenomeno di contrazione della muscolatura masticatoria che porta a digrignare i denti facendoli stridere. La parola bruxismo deriva dal greco per un fenomeno che a livello medico viene definito come una parafunzione in quanto la contrazione della muscolatura masticatoria non solo spesso si verifica in maniera del tutto istintiva, ma non è mai finalizzata ad uno scopo ben preciso.

Dato che le cause del bruxismo possono essere di vario tipo, per riconoscere e per rilevare che un soggetto soffre di digrignamento dei denti spesso ad essere rilevati sono gli effetti che sono macroscopici e che riguardano i denti che possono iniziare a danneggiarsi. E dato anche che il bruxismo spesso si verifica solo nel sonno, spesso il problema nei più piccoli viene rilevato magari solo dopo una visita odontoiatrica di controllo.

In genere, durante la notte, il digrignamento dei denti si verifica per un periodo che è variabile dai 5 ai 10 secondi, e che può poi ripetersi con frequenza fino al risveglio quando si possono avvertire dolori articolari, fastidio alle mascelle e fino ad arrivare alla cefalea ed al dolore all’orecchio.

Sui denti, invece, gli effetti correlati al bruxismo, come sopra accennato, portano ad usura sulla superficie masticatoria fino ad arrivare, senza adottare delle correzioni, all’abrasione ed all’erosione dello smalto dei denti. Inoltre, chi soffre di bruxismo tendere ad avere una maggiore sensibilità dei denti al caldo ed al freddo, ed a lungo termine, senza rimedi, si arriva addirittura alla frattura ed alla perdita di qualche dente.

Contro il bruxismo, inoltre, non esiste una terapia medica o farmacologica, il che significa che, per evitare gli effetti sopra indicati, quando si digrignano i denti, occorre utilizzare dei dispositivi che proteggono le arcate dentarie, e che permettono di evitare bruschi risvegli. Si tratta, nello specifico, di far uso contro il bruxismo dei cosiddetti bite che si possono acquistare pure nelle migliori farmacie nella cosiddetta modalità automodellante.

I bite automodellanti, che sono comunque sconsigliati per i più piccoli che soffrono di bruxismo, seguendo con attenzione e diligenza le istruzioni presenti nelle confezione d’acquisto, si adattano perfettamente ai denti al fine di offrire il massimo della protezione durante le ore notturne ed al bisogno anche durante tutto l’arco della giornata.

Il bite, quindi, non è altro che una placca o, se si vuole, una vera e propria mascherina per i denti da porre tra le due arcate dentali, e realizzata con materie termoplastiche in resina, quando questo è automodellante, al fine di adattarsi perfettamente alla propria impronta dentale. Ma ci sono pure i bite preformati, ovvero delle placche in resina che presentano una conformazione standard, ed i bite personalizzati per la cui realizzazione occorre per forza recarsi dal dentista che procederà col prendere l’impronta dei denti dopo aver effettivamente verificato che le erosioni e le abrasioni dentali siano causate proprio dal digrignamento.

Indipendentemente dal tipo di bite che si andrà ad utilizzare contro il bruxismo, la visita di controllo dal dentista è d’obbligo in quanto sarà proprio lo specialista ad indicare quello che, per i nostri scopi, sarà il dispositivo migliore. Il che significa anche che sono da evitare le soluzioni fai da te, ovverosia l’autodiagnosi in quanto solo un medico esperto in materia come il dentista può capire, anche in base all’esperienza maturata, quale sia la reale causa del nostro problema. In certi casi, infatti, il bruxismo è strettamente legato al non combaciamento dei denti, il che significa che sarà necessario un intervento ortodontico.