Estinzione anticipata della cessione del quinto: come funziona
Febbraio 12, 2019La cessione del quinto rappresenta un prestito personale molto vantaggioso, anche perché le rate da restituire vengono trattenute direttamente dallo stipendio o dalla pensione, rispettivamente per i lavoratori dipendenti (pubblici, statali e privati) e per i pensionati. La cessione del quinto rappresenta un finanziamento piuttosto flessibile, di cui si può avere sempre il controllo, visto che le rate sono sempre fisse e non superano mai un tetto massimo. Ma cosa succede nel caso in cui si volesse proporre l’estinzione anticipata del prestito ricevuto? Anche questa è una possibilità da tenere in considerazione.
L’estinzione del prestito
La cessione del quinto può essere estinta da parte di un cliente che ha a disposizione dei fondi personali. In questo caso il cliente deve inviare alla banca una specifica richiesta. L’istituto di credito poi invia al cliente il conto che rimane da estinguere.
Il cliente provvede ad estinguere il finanziamento attraverso un bonifico. Infine la banca invia una liberatoria sia al cliente che all’ATC.
L’estinzione anticipata, resa attraverso tutte queste fasi che abbiamo descritto, comporta l’obbligo da parte del cliente di versare tutte le rate in scadenza, considerandole al netto degli interessi futuri.
Inoltre deve versare il capitale che risulta residuo alla data di estinzione. Ci sono però altre spese da considerare nel caso dell’estinzione anticipata della cessione del quinto, come spiega bene anche l’infografica realizzata da IBL Banca.
A titolo di indennizzo infatti il cliente deve restituire l’1% del capitale residuo, per i prestiti superiori a 1 anno, oppure lo 0,50% del capitale residuo, per i prestiti inferiori ad 1 anno. Se l’importo rimborsato in anticipo è inferiore a 10.000 euro, non si deve versare l’indennizzo.
Molto importante è la lettera di liberatoria. Questa viene fornita dalla banca al momento dell’estinzione del prestito. È un documento che certifica la chiusura anticipata. Attraverso questo documento la banca dichiara di non pretendere più nessun altro importo a titolo di risarcimento.
È lo stesso istituto di credito che provvede ad inviare la lettera di liberatoria anche al datore di lavoro, in modo da non trattenere più le rate dalla busta paga.
I requisiti per chiedere la cessione del quinto
Possono usufruire della cessione del quinto dipendenti pubblici, dipendenti privati e pensionati che risiedono in Italia. L’età minima che si deve avere è quella di 18 anni, fino al massimo dell’età lavorativa prevista dalla legge.
Si deve essere titolari di una pensione o di un contratto di lavoro a tempo sia determinato che indeterminato. Per quanto riguarda il contratto a tempo determinato, il finanziamento può essere concesso soltanto se la restituzione delle somme di denaro erogate rientrerebbe nei termini del contratto di lavoro.
Viene considerata anche l’anzianità lavorativa maturata. Inoltre, nel corso dell’istruttoria per la concessione del prestito, occupa un ruolo fondamentale anche la tipologia di contratto che si presenta. I pensionati possono avere la cessione del quinto fino ad un massimo di 85 anni di età da avere al termine della restituzione delle somme erogate.
Non bisogna dimenticare che la cessione del quinto può essere un tipo di finanziamento molto comodo, se si hanno delle spese correnti e si vogliono pagare attraverso delle rate.